Algoritmo Google: cosa è e come funziona

Chi si occupa di SEO (Search Engine Optimization) o di SEM (Search Engine Marketing) sa che è molto importante stare al passo con gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google per migliorare i contenuti offerti nella SERP, la pagina dei risultati di ricerca.

Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo e questo è dovuto anche al fatto che i suoi sviluppatori si impegnano costantemente per migliorare l’esperienza degli utenti sul web, modificando l’algoritmo che decide quale sito favorire o penalizzare quando si fa una ricerca.

COSA È L’ALGORITMO DI GOOGLE?

L’algoritmo di Google è un insieme di processi informatici implementato per filtrare e ordinare milioni di risultati forniti dalla ricerca, in ordine di importanza e coerenza per l’utente.

Google vuole sempre più migliorare la corrispondenza tra la domanda dell’utente, ovvero la query formulata nella barra di ricerca, e la risposta fornita nella SERP. Si tratta dunque di un obiettivo che necessita di modifiche e aggiornamenti continui in modo da adattarsi alla domanda di un utente moderno sempre più esigente.

COME FUNZIONA L’ALGORITMO?

L’algoritmo si fonda sulla tecnica del machine learning o intelligenza artificiale (la capacità di un computer di imparare da sé e migliorarsi). Google analizza le parole chiave inserite nella barra di ricerca per poter restituire risultati coerenti utilizzando dei criteri, come ad esempio la localizzazione geografica, l’intervallo temporale, la precisione dei termini, e spesso dà anche suggerimenti su eventuali errori grammaticali.

Purtroppo non si conoscono esattamente tutti i parametri utilizzati dal motore di ricerca più famoso al mondo: sta agli esperti del settore scoprirli.

AGGIORNAMENTI DELL’ALGORITMO

Nel corso degli anni Google ha aggiornato più volte il suo algoritmo per offrire agli utenti un servizio sempre più vantaggioso.

Il primo aggiornamento è avvenuto nel 2000 quando è stata introdotta la Toolbar di Google per poter fare ricerche senza tornare alla homepage del sito. Questa utilizzava il Page Rank, ancora oggi una delle componenti più importanti dell’algoritmo: questo sistema permette di catalogare i siti in base alla loro popolarità, attraverso un metodo di analisi che attribuisce un punteggio ai siti in relazione alla rilevanza e alla correlazione con i termini di ricerca.

Altri aggiornamenti resi ufficiali da Google sono:

  • Cassandra e Florida nel 2003, che penalizzano i siti contenenti link nascosti e contenenti spam.
  • La ricerca personalizzata che prende in considerazione le ricerche precedenti per offrire risultati personalizzati (2005).
  • Suggest nel 2008, che suggerisce le parole chiave.
  • Social Signal nel 2010, che aumenta l’importanza dei social network nel fornire i risultati.
  • Panda nel 2011 penalizza i siti con tante keywords ma privi di contenuti.
  • Hummingbird nel 2013 analizza i sinonimi delle parole chiave.
  • Google Pigeon nel 2014 introduce la località dell’utente tra i parametri dell’algoritmo.
  • Con Google Mobile Update nel 2015 si ha l’ottimizzazione dei dispositivi mobili.
  • Nel 2017 viene introdotto Fred, che penalizza le fake news e i risultati indesiderati, sfavorendo, ad esempio, siti con tanta pubblicità o contenuti di bassa qualità e/o duplicati.
  • Nell’agosto 2018 è stato lanciato l’ultimo grande aggiornamento dell’algoritmo di Google: questa volta i concetti chiave da prendere in considerazione per apparire nei primi risultati della SERP sono l’autorevolezza e l’affidabilità del sito web.

Infine corrono dei rumors da qualche giorno. Molti esperti del settore hanno rilevato dei cambiamenti nei dati sul traffico nei giorni che vanno dal 5 al 7 gennaio 2019: che Google abbia apportato un nuovo aggiornamento?

Se avete qualche domanda su come funziona la SERP o su come migliorare la posizione del vostro sito sui motori di ricerca, contattateci o visitate il sito dedicato al nostro Sistema 360.